Facebook, fuga di informazioni: online i dati di 267 milioni di utenti

Facebook potrebbe essere nei pasticci? O meglio, potrebbero esserlo milioni di suoi utenti? Forse sì. Il colosso informatico sta infatti indagando su una potenziale fuga di dati personali di 267 milioni di utenti. L’ha riferito un esperto di cybersicurezza, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa France Presse.

“Stiamo analizzando il problema, ma pensiamo che si tratti di informazioni ottenute prima delle modifiche effettuate negli ultimi anni per proteggere meglio i dati delle persone”, ha dichiarato un portavoce del social network. Secondo il ricercatore Bob Diachenko e il sito internet Comparitech, i nickname, i nomi e i numeri di telefono di 267 milioni di utenti, per lo più statunitensi, sono finiti sul dark web, dove sono stati utilizzati in diverse e varie operazioni di spam. Ancora più grave è che questi dati potevano essere consultati liberamente in rete, senza nemmeno la necessità di dover ricorrere a qualche sistema di autenticazione.  Il database è rimasto online per circa due settimane, dal 4 al 19 dicembre, ed è risultato scaricabile anche tramite un forum hacker. Solo dopo questo lasso di tempo il provider che lo ospitava lo ha rimosso, sopratutto dopo segnalazioni pressanti dei ricercatori.

Operazione di scraping?

Anche se non è sicuro come questo data base sia stato violato, il sito Comparitech da delle ipotesi attendibili. Come scrive anche l’Ansa, i dati potrebbero essere stati estrapolati dalla piattaforma legata gli sviluppatori di applicazioni (API). Oppure il data base potrebbe esser stato attaccato attraverso una operazione di scraping. Lo scraping è una specifica tecnica del web, che permette di attingere e di estrarre dei dati da un sito utilizzando dei software specifici. Nell’archivio erano contenute informazioni sensibili come lo ‘user ID’, che identifica l’utente, nome e numero di telefono.

Non è il primo “incidente” di questo tipo

Per Facebook non si tratta di una prima volta. Tutti ricordiamo lo scandalo legato a Cambridge Analytica, ma già a settembre scorso era capitato un caso analogo, addirittura peggiore di quest’ultimo. Un ricercatore ha infatti fatto emergere un database enorme: 419 milioni di dati collegati agli account del social network.

Un nuovo sistema operativo per il social?

Forse anche per mettersi al riparo da questo tipo di pericoli, il social – oltre a invitare i suoi utenti a utilizzare i sistemi di privacy messi a disposizione – starebbe lavorando alla creazione di un suo sistema operativo totalmente “made in Facebook”.