Green Pass, occhio alla truffa che arriva via WhatsApp

I criminali informatici sono sempre attentissimi all’attualità e ai temi che più interessano l’opinione pubblica, così da sfruttarli a loro favore e far cadere nella trappola gli utenti sprovveduti. Non poteva mancare, quindi, una truffa legata al Green Pass, l’argomento più sentito dell’estate. Il Codacons ha già inviato un’allerta in merito a una frode che “viaggi” attraverso WhatsApp, l’app di messaggistica più diffusa al mondo. Insomma, bisogna stare attenti non solo alla propria salute, ma anche ai messaggi che si ricevono sul proprio telefonino.

Link pericolosi da non aprire

Sulla base delle segnalazioni ricevute, il Codacons rivela che in queste settimane molti utenti stanno ricevendo un messaggio: “In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass Covid-19 che permette di muoversi liberamente in tutto il territorio nazionale senza mascherina”. Si tratta di un messaggio assolutamente falso. La truffa è stata ideata per acquisire dati personali e coordinate bancarie. Infatti, cliccando sul link l’ignaro utente viene catapultato su una finta pagina istituzionale con numerosi loghi simili agli originali. Proseguendo nella navigazione sul sito, all’utente viene chiesto di inserire i propri dati bancari/personali con l’obiettivo di usarli fraudolentemente. Insomma, in pochissimo tempo dall’introduzione del Green Pass sono partite vere e proprie operazione truffaldine, che fanno leva sull’inesperienza degli utenti. ovviamente la prima indicazione è quella di non aprire assolutamente il link, ma anzi di segnalare simili iniziative alla Polizia Postale.

Il Green Pass, quello vero, si ottiene così

Per ottenere il Green Pass “vero” è necessario essersi sottoposti almeno alla prima dose di vaccino, oppure aver fatto un tampone dal risultato negativo nelle 48 ore prima oppure essere guariti dal Covid-19 da non più di sei mesi. Il documento si scarica unicamente attraverso i canali ufficiali attivati dal Governo.

Commercio di Green Pass contraffatti

Oltre alle truffe informatiche, che rimandano a siti in grado di rubare i dati sensibili degli utenti in buonafede, si è aperto sul web un vero e proprio mercato di documenti contraffatti (e ovviamente illegali). Ad esempio sul social Telegram sono già stati individuati soggetti che vendono Green Pass falsi a una prezzo compreso fra i 100 e i 200 euro. Si tratta di una pratica fraudolenta e rischiosa, anche perché tutti i soggetti abilitati (compresi i proprietari e gestori di locali aperti al pubblico, oltre che le forze dell’ordine) possono verificare la veridicità e l’autenticità del documento utilizzando l’apposita app di verifica nazionale.