Automazione e digitalizzazione, le competenze più richieste da Impresa 4.0

In un mondo in cui digitalizzazione e automazione entrano di peso nella maggior parte delle mansioni, dotarsi delle nuove competenze diventa indispensabile. Nel nostro Paese su 10 tipologie di lavoro 6 vedranno gran parte dei propri compiti svolti da macchine robotizzate Si fissa invece nell’immediato futuro l’indagine del World Economic Forum, secondo il quale nei prossimi 7 anni il mix tra intelligenza artificiale, robot e automazione cancellerà 75 milioni di posti di lavoro, creandone però 133 milioni di nuovi. Si parla quindi di un saldo positivo di 58 milioni di nuove posizioni di lavoro. Ma affinché questo sia possibile è necessario poter contare sulle necessarie competenze richieste dal mondo dell’Impresa 4.0.

Skills digitali, ma non solo

“Le diverse indagini effettuate negli ultimi anni parlano piuttosto chiaro: tutti quanti sono concordi nell’affermare che all’incirca un terzo dei posti di lavoro che si creeranno nei prossimi cinque e dieci anni avrà come requisiti fondamentali delle skills, digitali ma non solo, che oggi risultano raramente disponibili sul mercato”, commenta Carola Adami, CEO di Adami & Associati, società di ricerca e selezione di personale qualificato.

L’impresa 4.0 ha bisogno di professionisti capaci di lavorare in gruppo e di integrarsi all’interno del sistema aziendale, ma anche di talenti dotati di pensiero creativo, capacità di problem solving e adattamento.

Mancano le competenze interne per le complesse strategie di business aziendali

Poiché il mondo del lavoro sarà caratterizzato da un continuo e veloce cambiamento, le aziende e gli stessi professionisti dovranno quindi perseguire nuove competenze non ancora formate. Molte aziende si trovano attualmente a lanciare complesse strategie di business sul lungo termine senza poter contare sulle necessarie competenze interne. E se l’automazione cancellerà tantissimi lavori, creandone molti di più, queste nuove posizioni potranno essere assegnate solamente a professionisti in grado di capire e gestire al meglio le nuove tecnologie.

Anche il mondo della formazione dovrà adattarsi

“Attualmente in Italia – spiega Carola Adami – meno di un terzo dei lavoratori è in possesso di competenze digitali di alto livello”.Questo significa che le imprese si troveranno ben presto a sfidarsi fra loro per assicurarsi i necessari talenti digitali, cosa che peraltro sta iniziando ad accadere già oggi, con le aziende alla continua ricerca di ruoli digital, a conferma del significativo mismatch che caratterizza l’attuale mercato del lavoro.

Ma significa anche che anche il mondo della formazione dovrà adattarsi, sia prima dell’entrata nel mondo del lavoro sia “on the job”.