Italiani i più longevi, ma fanno meno figli

In 10 anni gli over 65 sono aumentati di 1,8 milioni. E con il 22,8% di anziani l’Italia si colloca sul podio europeo per longevità, seguita da Grecia (21,9%), Portogallo (21,7%), Finlandia (21,6%) e Germania (21,5%). Nello stesso periodo però i giovani under 35 sono diminuiti di 1,5 milioni. Una tendenza all’invecchiamento, quindi, che aumenterà progressivamente. Le previsioni per il 2051 annunciano infatti che dagli attuali 13,7 milioni di anziani si passerà a 19,6 milioni, per un’incidenza sul totale della popolazione pari al 33,2%, e un incremento del +42,4%. Lo conferma il primo Rapporto Censis-Tender Capital, secondo il quale il calo delle nascite nel nostro Paese registra un vero e proprio crollo: -23,7%.

Il numero dei centenari dal 2001 aumenta del +129%

Ma non è tutto. Salgono in maniera esponenziale gli ultra 80enni, che nel 2019 sono 4,3 milioni e rappresentano il 7,2% della popolazione (+74,9% dal 2001).

Gli ultranovantenni, invece, sono 774.528, e dal 2001 (+94,5%), e cresce anche il numero dei centenari, arrivati a 14.456: +129% dal 2001, quando erano 6.313.

Il problema però è che il 20,7% degli anziani, oltre 2,8 milioni di persone, non è autosufficiente, e oltre gli ottant’anni la quota di non autosufficienti supera il 40%. Il fabbisogno assistenziale fino a oggi è stato coperto soprattutto dalle famiglie, che garantiscono assistenza diretta in almeno 7 casi su 10, e dalle badanti (circa 1 milione), con una spesa per le famiglie stimata in circa 9 miliardi di euro.

Circa 1 milione di anziani non beneficia di assistenza sanitaria domiciliare

Il modello italiano di welfare familiare e privato a copertura delle esigenze di assistenza degli anziani non autosufficienti inizia a mostrare segni di cedimento. Circa 1 milione di anziani presenta gravi limitazioni funzionali e non beneficia di assistenza sanitaria domiciliare.

“Oltre 2,7 milioni vivono in abitazioni non adeguate alla condizione di ridotta mobilità – si legge nel Rapporto -. Dati che allarmano, anche perché non bastano i 12,4 miliardi di spesa pubblica per l’assistenza a lungo termine, di cui 2,4 miliardi finalizzati alle cure domiciliari, pari al 10,8% della spesa sanitaria complessiva, comunque inferiore al dato Ue del 15,4%”.

I numeri della silver economy

Se i dati relativi gli anziani non autosufficienti sono allarmanti, gli over 65 al contrario sono considerati “generatori di benessere”, hanno una quota di ricchezza media più alta del 13,5% rispetto alla ricchezza media degli italiani, e spendono molto di più in cultura, svago e viaggi.

La situazione è diametralmente opposta per i Millennials, la cui ricchezza risulta inferiore del 54,6%. Un gap di reddito che spiega anche come mai in 25 anni si sia ridotta la spesa dei consumi familiari (-14%), mentre è aumentata quella degli anziani (+23%).