L’economia del benessere al tempo del Covid

Nell’ultimo anno il valore complessivo della spesa degli italiani per prodotti e servizi per il benessere ammonta a 37 miliardi di euro, con un calo del 14% rispetto ai 43 miliardi registrati nel 2018. Ma a diminuire è stata anche la spesa pro-capite: se nel 2018 si spendevano all’incirca 1300 euro l’anno nel 2020 si è scesi a 1200 euro annui (-7%). Queste alcune evidenze emerse dal secondo Rapporto sull’Economia del Benessere 2020, realizzato a giugno 2020 da BVA Doxa per Philips. La ripartizione del paniere di spesa per il benessere però è in linea con quanto rilevato nella prima edizione del Rapporto: il 40% è costituito da spese per la sana alimentazione (41% nel 2018), il 23%, invece, viene dedicato alla cura del corpo (24% nel 2018), e il 19% all’attività fisica (20% nel 2018).

Il paniere della salute

Ma i numeri in termini assoluti fanno emergere un quadro sostanzialmente diverso. La spesa in sana alimentazione registra una contrazione del 15%, così come quella per la cura del corpo (8,6 miliardi di euro contro 10,2 miliardi nel 2018), mentre riguardo all’attività fisica la contrazione è stata del 17%. Dopo gli ultimi mesi di isolamento, in cui gli italiani sono stati soggetti a elevati livelli di tensione e incertezza, la voce di spesa dedicata alla gestione dello stress è rimasta invariata (4,8 miliardi contro 4,9 miliardi nel 2018), mentre la spesa per il sonno è salita a 2,1 miliardi di euro (+16% rispetto al 2018).

Le ripercussioni sulla  prevenzione

Sebbene la percentuale di quanti valutano positivamente il proprio stato di salute (81%) sia rimasta invariata rispetto alla precedente rilevazione, l’emergenza Covid-19 ha avuto significative ripercussioni sulle pratiche orientate alla prevenzione. Com’era lecito attendersi, è diminuita la frequenza con cui ci si è rivolti di persona al medico di famiglia e si sono eseguiti esami e accertamenti. Queste consuetudini sono state parzialmente sostituite da consulti a distanza e online, a cui hanno fatto ricorso il 56% degli italiani per quanto riguarda i medici di famiglia, mentre il 35% si è rivolto a specialisti.

L’emergenza rallenta i settori cura del corpo e attività fisica

Il settore della cura del corpo è tra quelli che più duramente ha subito il contraccolpo, registrando un calo del -15%. I soli centri estetici hanno perso 1,2 miliardi di euro rispetto al 2018, mentre una contrazione più contenuta (-5%) ha riguardato la spesa per i dispositivi per la cura della persona. L’emergenza Covid-19 ha poi bloccato anche l’espansione della pratica sportiva, causando una contrazione della spesa del -17%. Soffre soprattutto il mondo palestre e piscine (-850 milioni di euro) e il settore abbigliamento e attrezzature sportive (-300 milioni di euro), mentre rimane invariata la spesa per device tecnologici per lo sport. In deciso aumento invece l’utilizzo di supporti digitali e il ricorso a personal trainer (20% vs 10% 2018), anche grazie alle lezioni a distanza, alle quali fa ricorso il 10% degli sportivi.